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12 giugno 2009

Fate voi

Qui trovate la discussione. Per farla breve qualcuno, probabilmente un idiota, ha trovato il modo di far convivere insieme pesci d'acqua dolce e pesci d'acqua salata. Appena ne capisco di più e trovo un pò di tempo approfondisco.






Ok niente trucchi magici. Si sfrutta la capacità, intrinseca di molte specie, di vivere a diversi valori di densità.
Molti taxa d'acqua dolce tollerano bene densità elevate (>1,005 g/cm3 ); vuoi perché discendono direttamente da taxa marini, vuoi perché molte hanno la capacità di vivere per brevi periodi in mare. Pecilidi, ciclidi, anabantidi, gobidi ecc. Non parlo di specie diadrome, cioè quelle che nel loro ciclo vitale contemplano migrazioni obbligate tra i due ambienti (per scopi riproduttivi), ma di specie d'acqua dolce che nascono, cresono, riproducono e muoiono nelle acque interne.

Per i pesci marini il discorso anche se diverso da un punto di vista filetico e molto simile sotto il profilo fisiologico. Tollerano densità più basse del normale. Molto spesso i pesci marini che si trovano nei negozi sono tenuti a basse densità (1,018-1,020 contro un valore naturale di 1,024), questo per ostacolare la vita dei parassiti che sono molto meno atrezzati sotto questo punto di vista (se ve lo state chiedendo vi assicuro che questa pratica non ha cmq senso; gestire una densità bassa ha un costo energetico elevato per l'animale e i parassiti si incistano per bypassare il problema, con il risultato che si ha un animale provato e cmq parassitato).

In medio stat virtus devono aver pensato i produttori del magico sale. Che in soldoni vuol dire "non accontentiamo nessuno ma nessuno crepa subito". Sia chiaro, il business c'è, eccome se c'è. A mancare sono le parole e la credibilità di un settore sempre più allo sbando.

Come dicevo?
Ah, si...fate voi.


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