Gli svizzeri sono forti con il cioccolato, con gli orologi e con la fisica delle particelle. E fin qui.
Ma se associate ittiologia, Svizzera e scienze naturali vi escono fuori due nomi. Il più famoso è sicuramente un certo Louis Agassiz.
Gli storici la mettono giù triste: grande naturalista, creazionista convinto e via dicendo, che ha la sfiga di trovarsi di fronte Darwin.
Muore in america, convinto delle sue teorie, mentre lavorava per l'università di Harvard (prima curiosità: lo stesso ruolo ricoperto da S.J. Gould diversi decenni dopo).
A parte che è meglio morire ad Harvard con una cattedra sotto le chiappe che non nella campagna inglese in preda a crisi ipocondriache.
Ma volete mettere uno che fa un viaggio in Brasile, nell'800, con la completa padronanza delle propria scienza, che sa cosa cercare e come cercarlo...con uno che parte su di un brigantino con un capitano aspirante suicida, per non farsi prete, "che mappo la costa; che i negri non sono poi cosi stupidi; che se trovo degli uccelli su delle isole sperdute non mi appunto manco su quale isola li ho trovati".
Vabbeh dico cosi per dire, non so di cosa sia morto Darwin, magari se l'è goduta parecchio pure lui, però la vita dello svizzero m'è sempre sembrata più figa. E poi a me piacciono più i pesci dei fringuelli quindi sono di parte e faccio il tifo per Louis (seconda curiosità:
Apistogramma agassizi è dedicato a lui e
Apistogramma elizabethae alla seconda moglie. Se qualcuno è a conoscenza di qualche altro intreccio me lo faccia sapere).
In realtà però volevo parlare di Maurice Kottelat non di Agassiz. L' altro nome che usciva fuori dall'associazione iniziale " ittiologia/svizzera". Mi sono fatto prendere dalla mano, chiudo in fretta, giuro.
Per chi non lo conoscesse Kottelat è uno dei più grandi ittiologi tassonomi contemporanei. Un tassonomo con attributi che fumano a pressione.
Perché Kottelat? Perché i vertebrati più piccoli al mondo sono dei pesci e dell'ultimo la descrizione è fresca fresca . Tre specie per la precisione e tutte appartenti al genere
Paedocypris. Tutte e tre le specie, e ovviamente il genere, sono stati descritti da Kottelat.
Quando dico che sono piccoli non scherzo. Qui stiamo sul centimetro scarso di lunghezza standard (fino al peduncolo caudale, senza la pinna caudale per intenderci)
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Qui trovate il pdf con la descrizione dell'ultima specie.
A parte la pappardella meristica che di solito annoia parecchio c'è una sequenza di foto impressionante che riguarda la riproduzione.
Ci sono anche un paio di riflessioni sullo sviluppo particolare delle pinne anali.
Svizzera. Terra del cioccolato, degli orologi, di acceleratori di particelle...e di grandissimi ittiologi.