03 gennaio 2008

Fish Behavior in the Aquarium and in the Wild



Ci sono cose che noi umani, oltre a non poter mai immaginare, non potremmo mai neanche comprendere fino in fondo.
Le dieci (o undici) dimensioni delle cromodinamica quantistica, il genio incompreso di Clive Cussler e quel maledetto timeout che chiamò Chris Webber nella finale del '93 contro North Carolina*.

Ma a parte queste pochi ma essenziali esempi, il nostro percorso di specie ci ha precluso molte altre cose.
L'avere pochi sensi, neanche tanto sviluppati, non ci consente di apprezzare appieno alcune strutture e apparati sensoriali di uso comune nel mondo animale. I pesci, che in quanto ad apparati sensoriali non sono secondi a nessuno, sono i più incompresi. Usano, complice anche il mezzo in cui vivono, strutture, apparati e tessuti in modo originale e magistrale.

Cercare di capire cosa e come "sentono" è il passo inziale che va fatto per comprendere il comportamento di un qualsiasi organismo. Cosi troviamo la prima parte del libro che segnalo in questo post , completamente dedicata ai "sensi". Le altre due parti del testo sono dedicate alle abilità cognitive e alle "scelte" che i pesci fanno tutti i giorni.

Non vorrei però che questo preambolo limitasse nella comprensione del valore di questo libro.
E' uno dei miei preferiti. Nessuna foto, ma solo disegni b/n, lo stile è senza fronzoli e lineare nell'esposizioni dei concetti. Purtroppo non esiste un edizione in italiano ma si legge bene anche se non si ha una conoscenza ottimale dell'inglese. L'autore, un ittiologo candese, è riuscito nel difficile compito (che finora è riuscito davvero a pochi), di traslitterare le conoscenze del mondo scientifico dell'ittiologia nel mondo hobbistico.

Parafrasando le parole di Wayne S. Leibel dopo aver letto questo libro non guarderete più con gli stessi occhi i pesci nelle vostre vasche



*ibidem

07 dicembre 2007

In the wild

Lagune del Molles


JC Nourissat una volta disse che la parte più difficile di un viaggio è decidere di partire.
Per chi resta a casa, invece, la parte più difficile è non morire di invidia vedendo le foto e leggendo i racconti di chi, dal viaggio , è ritornato.

Gli americani, con il loro materialismo pragmatico, li chiamano collection trip. Non rende l'idea secondo me. C'è un surplus emozionale che trasuda dai racconti di chi ha visto e toccato con mano.

Chi resta a casa però può ancora fare qualcosa. Ascoltare, leggere e imparare. Molte delle cose che si comprendono in questi casi non sono scritte nei libri.

Bentornato Enrico...e grazie!

Gymnogeophagus labiatus
Australoheros sp. "Arroyo ceibalito"

04 dicembre 2007

Autocelebrativo


"Lamprologus" kungweensis


"Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera,
che 'l disputar lungamente delle massime
questioni senza conseguir verità nissuna"
Galileo Galilei


Troppo tardi direbbe qualcuno. Ma io me ne infischio e autocelebro, in ritardo, questo blog e il suo anno di vita. Poca cosa e "leggiera" ma per me importante. Fonte per stimoli che stavo perdendo e che invece ho capito essere duraturi anche se spesso sopiti. Tredici mesi dal primo post. Troppo e troppo poco allo stesso tempo. Troppo perché veramente non sapevo cosa scrivere. Troppo poco perché, ora, non saprei più come fermarmi .

E sia, si va avanti, come sempre, sconclusionati, cacofonici e arbitrari. Il bello a volte sembra solo questo. Sono in debito con qualche persona.
Spero di rendere indietro qualcosa con questo mio percomorfo

30 novembre 2007

Articolatio magistralis





Ci stavano bene anche i mudskipper ma questi sono più fighi.


Per l'antennarius: copyright David Harasti. http://www.scuba-equipment-usa.com

Per la Teleocichla sp. Xingu III: Remon sul forum CRC. http://www.cichlidae.com/forum/

27 novembre 2007

Letture di mezzanotte

I titoli sono un pugno nello stomaco per la brutezza. Sarebbe bastato tradurre alla lettera i titoli originali ("The end of the line", per il primo; "Darwin's dreampond"* per il secondo) per evitare sensazionalismi e richiami esotici che paiono del tutto fuori luogo vista la portata, e la potenza, dei due temi trattati.
Diversa l'estrazione dei due autori. Clover è un giornalista, Goldschmidt un ricercatore. Non importa comunque, i due libri sono belli, scorrevoli e "avvincenti".


Il primo parla dell'overfishing (pescare troppo pesce, per troppo tempo e in troppi posti), con la valanga di conseguenze accessorie. Estinzioni, blocchi della pesca, povertà e fame nel mondo. Il taglio, a tratti ambientalista (un difetto grave), è ispirato da una certa accuratezza spesso difficile da trovare nei giornalisti.
Lode al merito per il solo fatto di trattare uno dei lati più oscuri, anzi, dannatamente bui, dello sfruttamento sostenibile (si si, è un ossimoro).



Il secondo libro è più famoso. Testo divulgativo di un autore che ha prodotto ottima letteratura tecnica. Più avvincente del primo forse. L'unico difetto è la data di pubblicazione, 1994, perché nel frattempo la situazione è peggiorata.
Molto meglio la parte tecnica del problema. Una radiazione di questo tipo (simpatrica, veloce e monofiletica) è un qualcosa di difficile comprensione e divulgazione. Goldschmidt ci riesce alla grande senza lasciarsi travolgere dai moti emozional-ambientalistici caratteristici delle discussioni sulla conservazione del lago Vittoria.



*Il titolo dell'edizione originale è olandese in realtà. Ho messo quello dell'edizione inglese che dovrebbe essere abbastanza fedele.

10 ottobre 2007

Roba da matti, mi hanno tolto il giocattolo!

A systematic revision of the genus Archocentrus (Perciformes: Cichlidae), with the description of two new genera and six new species JUAN J. SCHMITTER-SOTO Zootaxa 1603: 1–78 (2007)

Il titolo è mite, nasconde fin troppo bene le sue settantotto (78) pagine piene di numeri, foto, mappe, nuove descrizioni e corpose revisioni. Ed io che sognavo ancora anni e anni di botta e risposta con Enrico sulla dicotomia Archocentrus/Cryptoheros; non è giusto!
E poi Amatitlania nigrofasciata non mi piace per niente. Sembra il nome di un orchidea non quello di uno dei ciclidi più cazzuti del mondo. Amen.
Lavoro archiviato, come priorità lo retrocedo ai bugiardini dei farmaci omeopatici, scaduti, di mia madre.

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