La storia della scienza è fatta di vincitori e vinti. Ma più che le persone a gareggiare sono le idee, che hanno vita più lunga delle prime e che sono sottoposte al giudizio insindacabile del tempo. Ma a noi viene meglio giudicare l'operato delle personalità che hanno fatto la storia della scienza e la nostra umana propensione a puntare l'arbitrario dito del senno di poi ci permette di stilare classifiche trancianti.
Rimaniamo affascinati quindi da quelli che pensiamo essere i grandi perdenti della storia. Lamarck, Buffon e Cuvier hanno perso contro Darwin e Wallace. Come se fosse una gara asettica di forza intellettuale. Ovviamente non è così. Le idee selezioniste dei due inglesi hanno prevalso sulla scuola post-illuminsta francese, è vero, ma l'operato di uno scienziato non si esaurisce con l'analisi di uno singolo aspetto della sua carriera, come non si giudica l'opera di uno scrittore considerando solo il suo romanzo più brutto.
Cambridge University Press ha intrapreso l'ammirevole impresa di pubblicare in anastatica, della versione inglese, l'opera più famosa del barone Cuvier: Le Règne animal distribuè d'après son organisation. Il decimo volume è dedicato ai Pesci e qui trovate la scheda della casa editrice.
Padre dell'anatomia comparata e della paleontologia, geologo, non evoluzionista preDarwiniano, catastrofista e con un discreto potere politico-intellettuale nella Francia di allora, Cuvier è stato considerato per molto tempo il più grande perdente della storia della biologia postDarwiniana. Per molti aspetti ha ricevuto più biasimo anche di Lamarck. Ma il tempo ha reso giustizia ad entrambi e ora ognuno di essi gode di una più corretta collocazione di merito.
Tornando al libro. Se una copia anastatica di un opera del genere fa gola a tutti i cultori della materia non è possibile ignorare le potenzialità dell'epoca in cui viviamo e quindi vi rimando alla digitalizzazione della stessa disponibile su GoogleBooks: The Class Pisces
Sempre di Cuvier potete trovare l'opera completamente dedicata all'ittiologia, in 11 volumi (terminata dallo scienziato Achille Valenciennes dopo la morte del barone).
Nessun commento:
Posta un commento