27 dicembre 2011

Neotropical ichthyology, 9 (4)



Nuovo numero della rivista interamente dedicata all'ittiofauna sudamericana. Trovate tutti gli articoli, che sono liberamente consultabili, QUI. Davvero un bel regalo di fine anno visto la varietà degli articoli presentati. Una scorsa veloce che la roba è davvero tanta.

Per la parte tassonomica:

 - Due nuove specie di Microglanis
 - Tre nuove specie di Parodon con revisione del genere
 - Chrysobrycon eliasi
 - Labiasina yepezi 
 - Due nuove specie di Impafinis


Per la biologia riproduttiva e dello sviluppo:

 - Reproductive characteristics and the weight-length relationship in Anableps anableps (Linnaeus, 1758) (Cyprinodontiformes: Anablepidae) from the Amazon Estuary

 - Reproductive biology of the flatfish Etropus crossotus (Pleuronectiformes: Paralichthyidae) in the Paranaguá Estuarine Complex, Paraná State, subtropical region of Brazil

 - Distribution and reproductive biology of the Electric ray Discopyge tschudii Heckel, 1846 in San Matías Gulf, Northern Patagonia, Argentina

 - Seasonal changes in the gonadossomatic index, allometric condition factor and sex ratio of an auchenipterid catfish from eastern Amazonia

 - Age, growth, and reproductive aspects of the dusky grouper Mycteroperca marginata (Actinopterygii: Epinephelidae) in a man-made rocky habitat in southern Brazil

 - The effect of rearing temperature in larval development of pejerrey, Odontesthes bonariensis - Morphological indicators of development

 - Sperm ultrastructure in three different families of weakly electric fishes (Teleostei: Gymnotiformes)


Per l'etologia:

 - Mixed-species schooling behavior and protective mimicry involving coral reef fish from the genus Haemulon (Haemulidae)

 - Feeding and social behavior of the piabanha, Brycon devillei (Castelnau, 1855) (Characidae: Bryconinae) in the wild, with a note on following behavior


Per la fisiologia:

 - Plasma ion levels of freshwater and marine/estuarine teleosts from Southern Brazil

 - Mercury bioaccumulation in fish of commercial importance from different trophic categories in an Amazon floodplain lake

 - Sound production and pectoral spine locking in a Neotropical catfish (Iheringichthys labrosus, Pimelodidae)


Per l'ecologia:

 - Differentiating cave Aspidoras catfish from a karst area of Central Brazil, upper rio Tocantins basin (Siluriformes: Callichthyidae)

 - Spatial patterns of zooplanktivore Chirostoma species (Atherinopsidae) during water-level fluctuation in the shallow tropical Lake Chapala, Mexico: seasonal and interannual analysis

 - Diet and food consumption of the pearl cichlid Geophagus brasiliensis (Teleostei: Cichlidae): relationships with gender and sexual maturity

 - Dynamics of fish assemblages on a continuous rocky reef and adjacent unconsolidated habitats at Fernando de Noronha Archipelago, tropical western Atlantic

 - Ichthyoplankton of Arvoredo Biological Marine Reserve


Lascio per ultimi due articoli. Uno sulla biologia della conservazione:

 - Growing, losing or introducing? Cage aquaculture as a vector for the introduction of non-native fish in Furnas Reservoir, Minas Gerais, Brazil


E un altro, interessantissimo, sull'utilizzo di sale e zeolite per la spedizione dei pesci ornamentali:

 - Use of sodium chloride and zeolite during shipment of Ancistrus triradiatus under high temperature


Ovviamente ogni articolo, o quasi, meriterebbe un breve post di approfondimento. Ma il tempo non c'è (volontari?) e quindi per ora continuo cosi.

Buona lettura e buone feste





19 dicembre 2011

Vertebrate zoology, 61 (3)

By Jeffdelonge (Own work) [Public domain], via Wikimedia Commons
Nuovo numero della rivista ad accesso libero Vertebrate Zoology.

Le cose che riguardano i pesci sono queste:






Lascio per ultima una nuova specie di pesce coltello:


I pesci coltello sono un bel giocattolo adattativo in quanto la forma e totalmente plasmata dalla funzione, un ex-attamento al contrario che, mi gira bene va', chiamerò de-attamento (magari divento famoso per queste stupidaggini, che ne sapete). 

Schiocchezze a parte, segnalo queste riviste open access, perché, come giustamente mi faceva notare un ricercatore un paio di mesi fa, questo tipo di pubblicazioni (altresì serie e peer reviewed) vivono in virtù dei download che vengono effettuati in rete, pena chiusura delle stesse.

Buona lettura.


14 dicembre 2011

La piccola farfalla mangiaterra di Manuel Vicente Ramirez



Mikrogeophagus Meulengracht-Madsen, 1968 is the oldest available generic name that has Apistogramma ramirezi as type species. Papiliochromis Meulengracht-Madsen, 1975 is an objective junior synonym of Mikrogeophagus. Papiliochromis Kullander, 1977 is an objective junior synonym of Mikrogeophagus and an objective junior synonym and homonym of Papiliochromis Meulengracht-Madsen, 1975. The name Microgeophagus used in an aquarium book by Frey 1957 is a nomen nudum because it was not used as a valid name. Many usages of Microgeophagus are erroneous subsequent spellings of Mikrogeophagus. Pseudogeophagus used by Hoedeman 1969 and Pseudoapistogramma used by Axelrod 1971 are nomina nuda. Mikrogeophagus, Microgeophagus, Pseudogeophagus, and Pseudoapistogramma were proposed with a direct or inferred reference to a non-existent publication about the behaviour of A. ramirezi. The case of A. ramirezi suggests that ornamental fish magazines may be unreliable sources of nomenclatural information.

Sven O. Kullander


Nomenclatural availability of putative scientific generic names applied to the  South American cichlid fish Apistogramma ramirezi Myers & Harry, 1948 (Teleostei: Cichlidae)

(è un abstract e il grassetto è mio)

01 dicembre 2011

Sundadanio (x7) e Schistura (x1)




Nuovo numero della rivista qui sopra. Se cliccate la foto potete andare alla pagina dell'editore, vedere tutti i numeri e scaricare i pdf open access. In questo nuovo numero, dicevo, ci sono due pdf ad accesso libero: il primo e sul genere Sundadanio con una sua revisione e la descrizione di 7 nuove specie (simpatica la scelta di specificare con nomi originali tipo goblin o gargoyle...si, come no); il secondo invece è su di una nuova specie di Schiustura.

Buona lettura.

post editato dopo qualche giorno che la cosa dei nomi fantasiosi, e ridicoli, non si capiva tanto bene

13 novembre 2011

Storia del pensiero biologico


Nuova collana tascabile per i tipi (pare che si chiamino cosi quelli che fanno i libri) di Bollati Boringhieri.

scheda

Questo sembra essere il migliore del lotto dal punto di vista delle scienze della vita le quali, stranamente eh, sono ben rappresentate nell'intricata offerta dei titoli di fisica e psicologia che di solito ammorbano queste collane. Braccine corte ve lo segnala perché viene via per 26 euro contro i 45 e passa dell'edizione precedente (che poi boh, sono tutte e due brossurati, mistero)
Comunque per biologia e affini trovate anche: Darwin (L'origine delle specie; liturgico), De Duve (Alle origine della vita; si sa già come va a finire), Pavlov (I riflessi condizionati; i cani, la pappa e la saliva e la saliva senza pappa, ecco ve l'ho riassunto io), Lovelock (Gaia; ma dovreste avere 16 anni o vivere negli anni 70 per trovarlo interessante), Lorenz (L'etologia; lo regalate a chi ha un cane e non se la vuole menare con la storia della saliva) e Tattersall (Il cammino dell'uomo; ecco questo, in quanto gouldiano, è ottimo e quindi l'unico che valga la pena comprare insieme a Mayr che gouldiano non era, ma insomma, era uno forte davvero).


23 ottobre 2011

Western Ghats


Qualche tempo fa parlavo del Puntius denisonii.
Brevemente: specie scoperta da poco, areale piccolo, biologia riproduttiva complessa e aspetto gradevole. La scoprono gli ittiologi, bene. La scoprono gli acquariofili, male.

"Ma che sei matto, negli allevamenti usano gli ormoni, li riproducono facilmente, ma quale pericolo di estinzione!". 

Si certo, perché il mercato dei pesci ornamentali è fatto solo da allevamenti ipertecnologici e superetici. Ma fino a quando un pesce catturato in natura costerà meno di un pesce allevato, sarà il pesce  selvatico a essere venduto agli hobbisti. L'economia di mercato, mi dicono, funziona in  questo modo (almeno fino alla prossima rivoluzione).

Due pubblicazioni recenti hanno riportato la questione in primo piano.

By Michał Zalewski (Own work) [GFDL (www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0

La prima riguarda uno studio della produzione ormonale dei pesci in natura (e lo scaricate qui); in soldoni pare che il periodo di maggior produzione degli ormoni sessuali sia quello che va da ottobre a marzo e non come si pensava nel periodo estivo. Può apparire un dato ozioso ma è in realtà fondamentale per applicare periodi di fermo pesca mirati al periodo riproduttivo.


pdf

La seconda pubblicazione è più generale e riguarda tutta la biodiversità delle acque interne del Western Ghats (hotspot indiano dove vive, appunto, anche il P. denisonii). Pubblicata dalla IUCN e liberamente scaricabile dal loro sito (qui).

Per la sezione dei pesci i problemi sono i soliti: pesca edule e ornamentale, inquinamento, specie alloctone (roba che ci sono anche i platy), dighe e vuoti legislativi. Molte cose derivano dal momento storico di adolescenza industriale che tutti i paesi in via di sviluppo subiscono (del resto a noi capitò negl anni cinquanta e molti di questi problemi li abbiamo ancora), ed è difficile porvi rimedio. Altre si possono fare facilmente. Scegliere di non comprare specie selvatiche a rischio di estinzione è una di quelle. E visto che nessuno può garantirvi la provenienza dei pesci che comprate, le certificazioni per specie d'acqua dolce non esistono, perché comprarli?


22 ottobre 2011

Lo sfrangimento della variazione degli animali e delle piante allo stato domestico



Perché spendere una cifra ipertrofica (ottantacinque euro, bravi) con uno sconto massimo ridicolo e imposto dallo Stato (ottima legge, bravi pure voi) per sorbirmi più di 900 pagine di uno dei divulgatori più noiosi¹ quando, gratuitamente e legalmente, posso scaricarmi il libro originale di Darwin e/o la prima traduzione di Canestrini ?

(è una domanda seria)

¹ non è lesa maestà e lo sapete anche voi 


03 ottobre 2011

Aquarius

    © NASA/GSFC/JPL-Caltech


Oramai i vecchi che guardano i lavori snocciolano calcolo tensoriale come se non avessero fatto altro per tutta la vita. Al bar ci si accapiglia sulla validità dei paradigmi di Kuhn e le incompletezze di Godel. Occhi lucidi in giro (pare che Einstein sia morto, di nuovo) . I neutrini sono una cosa seria e i comunicati ministeriali che li riguardano lo sono ancora di più. 

Il primo report della sonda della NASA sulla salinità dei mari appare davvero una cosa insignificante a confronto. Che volete, con i neutrini si tira fuori onesta fantascienza, con il sale, no. 

Se però condividete un certo entusiasmo per questa cosa della salinità degli oceani, vi consiglio di leggere questo interessantissimo post (ma tutto il blog è davvero ottimo). Anche se la sonda ha appena iniziato il suo lavoro, quella immagine è la prima, il potenziale appare devvero enorme. Spero di tornarci quando ci saranno dati più corposi e accurati cosi da estrapolare qualcosa in merito a fauna e flora (più fauna ovviamente).

Perché se sui neutrini sappiamo davvero tutto è sulla quantità di "sale" che c'è nei nostri mari che abbiamo ancora qualche problema. 

28 settembre 2011

Badis singenensi sp. nov.








© K. Geetakumari & Kento Kadu 2011. Creative Commons 
Attribution 3.0 Unported License


Nuova specie di Badidae dal bacino idrografico del Brahmaputra. Dovrebbe essere la 15° del genere Badis e forse corrisponde ad una specie commercializzata con un nome volgare (ma che ora non mi viene).

Qui i riferimenti e l'articolo open access:
Geetakumari, K. & K. Kadu (2011). Badis singenensis, a new fish species (Teleostei: Badidae) from Singen River, Arunachal Pradesh, northeastern India. Journal of Threatened Taxa 3(9): 2085–2089.

L'articolo è breve, essenziale e accurato. Fossero tutti cosi (che anche se il taxon è piccolo e discreto c'è parecchia confusione eh). 





15 settembre 2011

Nuova York/Rebibbia

Stephen Jay Gould by Kathy Chapman
Di Kathy Chapman Online (Lara Shirvinski, Art Science Research Laboratory) [CC-BY-3.0 (www.creativecommons.org/licenses/by/3.0)], attraverso Wikimedia Commons

Ok, io ci ho un debole per quest' uomo qui. Lo sapete e amen. Quello che non sapete, forse, è che a
Roma si terrà un incontro per discutere del suo lavoro sull'evoluzione.

Locandina:


Ora uno sarebbe portato a immaginare un' iniziativa di questo genere in una qualche istituzione accademica alta, una roba da Lincei a Trastevere per intenderci, e invece me la ritrovo a due passi da casa, in piena periferia est. Borgata pasoliniana per eccellenza. Spero facciano il pienone!
Se riesco a prendere un giorno (non credo), ci si trova li. 


P.S.
Ma il sottotitolo nella locandina è una parafrasi del famoso diktat di Dobzhansky o è originale?


08 settembre 2011

Island life. Alfred Russell Wallace, 1895


ISLAND LIFE

OR

THE PHENOMENA AND CAUSES OF

INSULAR FAUNAS AND FLORAS

INCLUDING A REVISION AND ATTEMPTED SOLUTION OF
THE PROBLEM OF

GEOLOGICAL CLIMATES


BY

ALFRED RUSSEL WALLACE


AUTHOR OF "THE MALAY ARCHIPELAGO," "THE GEOGRAPHICAL DISTRIBUTION OF ANIMALS,"
"DARWINISM," ETC.


04 settembre 2011

Blennidi transizionali

Presa dal sempre ottimo Mark Powell la ripropongo anche io.
Qui la pagina dell'ufficio stampa del dipartimento universitario di riferimento (eh si, da loro esistono anche 'ste cose)



Antropocentricamente parlando le transizioni acqua-terra hanno sempre il loro fascino.


26 agosto 2011

JapTube


 Canale YouTube interessante.








Gobidi, balitoridi, signatidi (ma anche anostraci e decapodi)
Tutta roba giapponese.
Temperata.

Vado a ricollocare alcune delle priorità biogeografiche maturate negli ultimi 15 anni.




03 agosto 2011

ex-High Brow


Sto rileggendo i libri di Gould. In realtà non si dovrebbe fare. Rileggere i libri dico. Vuoi per quella violenta legge differenziale che vede il tempo diminuire e i libri ancora da leggere aumentare; vuoi per quella strana sensazione che ti fa pensare a te stesso, più giovane di diversi anni, che affronti per la prima volta alcune letture che un poco la vita te l' hanno pure cambiata.

Li sto leggendo, dicevo, e ho pensato ad una cosa strana. Dieci anni fa non ci avrei mai pensato. Troppo preso dall'entusiasmo, dalla voglia di apprendere e di mettere da parte tutto quello che si poteva mettere da parte. Troppo superficiale probabilmente per rendere conto alle difficoltà semantiche dei libri gouldiani. Si guardava la pietanza e non la tavola imbandita. Perché diciamocelo, Gould, nella divulgazione, unisce le due culture senza asimmetrie e, prima o poi, sei costretto ad abbassarlo quel dannato sopracciglio. Io ci ho messo un bel pò e questa seconda lettura a distanza di tempo mi sta lasciando addosso questa domanda strana che prima, troppo dedito ad abbuffarmi, non mi sarei mai posto:

"ma quanto diavolo è stato difficile tradurre quei libri?".

Non lo so, so solo che Libero Sosio deve essere davvero un tipo in gamba.




25 luglio 2011

Cranio cinetico

Il video è carino, fa sensazione e l'ho preso da qui.


© Wainwright Lab.


Altri video li trovate sul canale YouTube del laboratorio e sono tutti interessanti e abbastanza ipnotici. La cosa interessante è però il meccanismo che permette ad un pesce di aspirare, letteralmente, una preda. Alla base di tutto c'è quella che viene chiamata "cinesi cranica".
In poche parole le ossa del cranio dei pesci (praticamente tutti, ma come al solito i teleostei hanno portato la cosa allo stato dell'arte), non sono fuse come le nostre ma hanno la possibilità di articolarsi per mezzo di muscoli e legamenti. In questo particolare tipo di alimentazione, chiamata "suzione",  è possibile identificare tre passi che si producono in sequenza rapida e che consentono al predatore di turno di sviluppare un pressione negativa all'interno della bocca (e che quindi permette di incamerare molto velocemente un grande quantità d'acqua):

1. Elevazione del condrocranio (ossa "alte" della bocca)
2. Protrusione delle mandibole
3. Depressione dello ioide (ossa "basse" della bocca)

Detta cosi sembra facile ma se si considerano tutte le componenti in gioco (ossa, muscoli, legamenti), la cosa ha il suo fascino. Molto più, credo, di quel certo stupore primitivo che coglie tutti alla visione di  questo tipo di immagini.




07 luglio 2011

Incisioni naturalistiche


E' possibile resistere al fascino delle vecchie incisioni naturalistiche? 
Se poi riguardano i pesci io le trovo del tutto irresistibili (tanto che è già un paio di volte che ne prendo una e la metto come header del blog) . Bene, se vi piacciono tanto quanto piacciono a me, vi consiglio il blog BibliOdyssey dove al tipo è venuta l'idea di raccoglierle e pubblicarle su di un blog dedicato. Se poi non siete sazi questa è la sua pagina Flickr dove le trovate in alta risoluzione. 
Ecco una sintesi ittiologica:




                                                Oekonomische Naturgeschichte der Fische Deutschlands, 1781-1783

05 luglio 2011

Caldi caldi/2


Altra infornata. Questa volta dall'ultimo numero di Neotropical Ichthyology che, come dice il nome, tratta solo pesci sudamericani. La rivista è ad accesso libero quindi se andata nella loro home page potete scaricarvi tutti gli articoli che volete. Se invece andate  qui trovate quelli dell'ultimo numero. 

29 giugno 2011

Caldi caldi


Infornata di nuove specie sull'ultimo numero di Vertebrate Zoology. Tutto open access. 
Oltre ai lavori strettamente tassonomici cii sono altri due lavori molto interessanti: uno di sistematica che riguarda i generi Phyrrulina e Copella (lo trovate QUI) e uno che analizza la collezione museale dei caraciformi del Museo di Storia Naturale di Berlino (e lo trovate QUI). 
Interessanti ma in tedesco, ocio. Buona lettura.

23 giugno 2011

Brand new camera

Il mio rapporto con la fotografia è a senso unico. Lei mi ha sempre dato tanto, quando guardo le foto degli altri ad esempio, ma in cambio io non gli ho mai dato nulla. Nemmeno quell'attenzione minima che meriterebbe. Eppure ci ho provato eh. Ho i testimoni. Il fatto è che quando qualcuno prova a spiegarmi come funziona annuisco ritmicamente con la testa, lo sguardo si perde nel vuoto e inizio a pensare ad altro. Ecco la teoria fotografica per me è un dissuasore, un fischietto per i cani al contrario. Sono arrivato ad ipotizzare che per concentrarmi su di un problema reale forse dovrei iscrivermi ad un corso di fotografia. 

Che poi mi piacerebbe un sacco fare belle foto, tanto che invidio a morte chi ci riesce; ma niente, ci ho messo una croce sopra. Una croce pesante del resto, visto che dalla morte della mia macchinetta digitale (ti ho amata molto sai, eri cosi semplice) ho atteso due anni per farmene un altra. Gira e rigira mi sono fatto una cosa così rinunciando ad una reflex digitale in regalo e contestualmente alla soluzione dell'ipotesi di Rienmann. Ovviamente l'ho scelta perché oltre a fare le foto e  i video HD costa poco ed è semplice (oddio credevo una cosa semplice alla semplice simple Jack non semplice alla Forrest Gump, ma tant'è). 
Le foto sono impresentabili ma i video, due, li metto subito. 

Questa è la vasca in giardino con gli Aphanius. Non è quella originale con l'acqua salmastra e le alghe salmastre. Quella purtroppo si è scollata e pesci li ho dovuti sbattere in questa con ninfee e Lithurum. Senza ambientamento alcuno, i poveri Aphanius, passarono da una densità di 1.044 a una di 1.000, in pochi secondi. Ma mica si sono scomposti eh, anzi! Questi infatti sono i nipoti di quelli originali. 



Ok, la vasca fa schifo e i pesci al massimo si intuiscono; ma non ho più acquari in casa e quelli in giardino vorrebbero farla finita anche loro. Ma i pesci sono arzilli e crescono. Magari sistema un poco l'ambiente, e si magari do una pulita anche ai vetri, e ve li ripresento come dio salmastro comanda. 

Questo con i pesci non c'entra nulla ma a me 'sti video accadì piacciono tantissimo (e comunque il bombo è il mio animale totemico)


Oh, la macchinetta l'ho presa tipo due giorni fa. Fate i bravi e non sghignazzate, che vi sento! 

16 giugno 2011

Opportunità

Lago Tanganica (satellite)
Wikimedia Commons

C'è questa cosa che si chiama field assistant. In italia è poco diffusa per il motivo che è una cosa buona per far crescere gli studenti universitari. Non sia mai. Per fortuna all'estero di opportunità del genere ce ne sono parecchie. Vi segnalo l'ultima che mi è capitata sotto gli occhi e che ha a che fare con uno studio sui ciclidi del Tanganica (shoreline dello Zambia): 

Field assistant to study behaviour of cooperative breeding African
cichlids, Lake Tanganyika (Zambia)

The project investigates the influences of helping behavior on fitnessprospects and life-history in the highly social, cooperatively breedingcichlid Neolamprologus pulcher (diving depth: 8-12m). It is part ofa long term project which has been launched in 2009 attempting tofollow permanently marked individuals over several years.  The fieldassistant will carry out behavioral observations under water usingPsion PDAs and Observer software of marked fish in their natural group.We search a field assistant for a diving expedition of the Universityof Bern in autumn 2011. The field work will last 3 months and takesplace near Mpulungu, Zambia, starting end of August. Candidates musthold a SCUBA diving certificate (PADI Open Water Diver or equivalent),should have diving experience and need to have experience in behavioralobservations. Experience with fish is considered an asset and a highdegree of motivation is needed as field assistants will be workingindependently.  The field team will have 7 members and support fromlocal authorities.
Accommodation at the field site is remote and very basic, butbeautifully located on the shore of Lake Tanganyika. Fieldwork anddiving is physically demanding. All expenses for travel, accommodationand medical precaution are covered, but no salary can be paid.
 
Candidates send a statement of scientific interests and their CV to: 
markus.zoettl@iee.unibe.ch or arne.jungwirth@iee.unibe.ch


Brevetto SCUBA Open (insomma quello base), inglese, motivazioni e salute fisica. Vi pagano anche il viaggio (spesso non lo fanno), la copertura sanitaria e l'alloggio. Se avete tre mesi "morti" (post-maturità, neolaureati o con gli esami in ordine) e vi gusta l'idea, mandate mail a spron battuto che lavorare con i ciclidi, da un punto di vista scientifico, è una grande opportunità (e se poi fate studi universitari specifici fa anche curriculum). Se non si era capito: non è una vacanza e non vi pagano. 

Se siete interessati a lavorare con altri taxa iscrivetevi alla ML italiana dei vertebrati, che molte offerte  come assistente da campo le trovate lì (questa per esempio viene proprio da quella mailing list): http://liste.cilea.it/cgi-bin/mailman/listinfo/vertebrati


12 giugno 2011

Forme del divenire

Ecco, a me, un libro che apre cosi, fa proprio impazzire:

I problemi nascono quando ai geni si vuole attribuire un'importanza maggiore di quella che probabilmente hanno in realtà.
[...] conviene prendere le distanze da una visione del vivente troppo strettamente (stavo per scrivere: ottusamente) centrata sul gene. 
[...] troppo spesso i manuali ci propongono una visione miope che riduce l'evoluzione alla variazione nel tempo , all'interno di una popolazione, delle frequenze di singole varianti geniche (alleli), o delle loro specifiche combinazioni [...] 


La biologia dello sviluppo propone e la biologia evolutiva dispone. Perché non si parte mai da zero e perché le necessità esplorabili non sono infinite. Un libro sull'evoluzione e non sulla teoria dell'evoluzione. Minelli è il divulgatore italiano che più si avvicina alla tradizione anglofona (Gould) per meriti scientifici e cultura umanistica. Si legge bene e, anche se sembra mancare quella linearità necessaria a portare avanti un discorso cosi complesso come l'evo-devo, credo proprio che sia il massimo che si potesse fare con un libro divulgativo di poco più di 200 pagine.

"Forme del divenire" fa il paio con "Evo-Devo: sei storie di numeri animali" che è stato pubblicato prima ma che completa alcuni aspetti accennati in Forme del divenire.



Se poi volete approfondire la cosa e capire l'importanza dellea biologia evolutiva dello sviluppo questo è molto più esaustivo, concreto e tecnico:



16 maggio 2011

A.R. Wallace



Potete pensarla come volete ma il fatto che Alfred Russel Wallace non abbia gli stessi onori di Darwin è un'ingiustizia colossale.
Va bene, faceva sedute spiritiche. Ma all'epoca andava di moda e poi non era mica il solo. Meno male che oggi siamo cosi svegli da non prendere più certe cantonate.
Va bene, credeva che a guidare l'evoluzione umana ci fosse una forza "superiore". Certo perché oggi siamo tutti razionalisti scevri da ogni farneticazione religiosa.
Qualcosa ha cannato anche sull'evoluzione. Amen. Non mi viene in mente nessuno, tra i grandi evoluzionisti teorici del passato, che le abbia azzeccate tutte (no, nemmeno Gould e Mayr). 
Ma al contrario di Darwin, e del suo enorme e minuzioso lavoro sulla selezione artificiale, Wallace non ha rotto il giocattolo per vedere come era fatto. L'ha intuito guardandolo.

Nel libro di Federico Focher trovate tutto. E' davvero ben fatto. Parti originali degli scritti più importanti di A.R. Wallace (introvabili in italiano) e commenti critici dell'autore (mai invadenti). Non è un libro recentissimo ma è ancora disponibile. Merita davvero.


07 maggio 2011

Proposta


378px-Darwin_1881
Charles Darwin, 1881
Wikimedia Commons

Qualche tempo fa, non ricordo più dove ma credo fosse una qualche rivista tipo MicroMega, si discuteva sul fatto che per molti la teoria dell’evoluzione è una cosa ostica da digerire. Per altri invece dovrebbe essere una cosa semplice da comprendere e che forse il problema è dei divulgatori professionisti. Boh non so chi abbia ragione. La verità è probabilmente nel mezzo. C’è da dire però che la teoria dell’evoluzione per come la conosciamo oggi ha una bella dose di enunciati controintuitivi che male si accompagnano con la percezione naturale dello scorrere degli eventi naturali con i quali tutti abbiamo a che fare fin da bambini. Dopo aver letto questi due ottimi post (1 e 2) e il primo capitolo di questo libro mi sono posto una domanda e mi sono dato una risposta. Se la parola “Teoria” crea tanta confusione in quelle persone che credono sia un sinonimo della parola “Ipotesi” perché mantenerla ancora? Perché non parlare solo di “Evoluzione” e basta? Perché pare impossibile affrancarsi da questo retaggio ottocentesco? E’ una piccola cosa, una piccola parola che a noi francamente non interessa poi molto ma che magari per gli scettici in buona fede è un ostacolo troppo grande (per quelli in malafede sarà sempre e solo un pretesto).

Insomma io la butto lì. Aboliamo la parola Teoria. Non mi sembra un gran sacrificio.

23 aprile 2011

Parameci in fuga


wikimedia commons


Due protozoi si incontrano casualmente in una pozza di fango...

  -Dobbiamo inventarci qualcosa se vogliamo tirarci fuori da questo schifo.
  -Si ma cosa?
  -Un cambiamento radicale! Ecco cosa ci vorrebbe. 
  -Radicale? La fai troppo facile tu. Mica possiamo mettere su delle ali cosi, dal nulla!
  -Perché no!. Sarebbero perfette per i nostri scopi. Cambiare ambiente, esplorare nuovi orizzonti.
  -Non è possibile! Dovresti saperlo. Bisognerebbe reimpostare tutti i vincoli di sviluppo. Non partiresti mica da zero...
  -No infatti ma le informazioni chiave le abbiamo già, no? Bisognerebbe solo reimpostare le istruzioni sui tempi e risolvere qualche problema topologico. 
  -Qualche? Ma dico, scherziamo? Stai parlando di un processo, che ad esere generosi ci vogliono milioni di anni! Siamo tropo strutturati oramai. E poi, le informazioni di cui parli noi non le abbiamo mai avute! No, la soluzione dobbiamo trovarla in un altro modo.
  -E se aspettassimo...una mutazione!
  -Una serie di mutazioni al limite.
  -Ok, una serie di mutazioni; quanto ci vorrebbe secondo te?
  -Ancora di più dell'idea precedente. Si parla di vincere qualche lotteria e poi non è detto mica che funzioni.
  -Mmm...ricapitoliamo: non possiamo arrangiare lo sviluppo con quello che abbiamo, anche se a me sembra ancora una buona idea, e non possiamo aspettare il tempo necessario per le mutazioni senza avere una qualche certezza.
  -No aspetta non è mica cosi semplice: in realtà anche nel caso della ricollocazione delle informazioni strutturali nello sviluppo, che, ripeto, noi non abbiamo, avresti poche certezze che il tutto funzioni al primo colpo. E' molto probabile che i tentativi a vuoto sarebbero comunque molti di più di quelli che pensi.
  -Quindi? Cosa ci riamane?
  -Potremmo esplorare le informazioni neutre che aumentano di frequenza casualmente; oppure cooptare alcuni protocolli informazionali per altri scopi. Ci fu un caso...
  -Un caso buono o cattivo?
  -Buonissimo.
  -Spara!
  -Ci fu un caso, dicevo, dove dei tizi ai piani alti presero delle informazioni grossolane per un deriveto dermico, o era epidermico, non me lo ricordo. Insomma era roba innovativa e radicale che aggiungeva un bel pezzo di materia nella fase embrionale. Questi ci fanno cose grosse, ci riarrangiano addirittura il sistema nervoso che non so cosa sia ma dicono che per fare certe cose tocca averlo per forza. Ad un certo punto con le cose che gli avanzano producono strutture periferiche. Ci si scaldano dicono. E invece che ti combinano?
  -Che combinano?
  -Peli e piume!
  -Peli e piume?
  -Esatto
  -Non sono per niente entusiasta di ricomprirmi di peli e di piume.
  -Ma non è mica finita qui.
  -No?
  -No! Prendono 'sta cosa delle piume e dei peli, riarrangiano un po' le informazioni strutturali primarie, sai per far circolare e conservare un po' meglio energia e calore. Alla fine si ritrovano con uno chassis nuovo di pacca: piumaggi colorati e pelicce calde.
  -Bella roba. Tutta sta fatica per un paio di costumi da carnevale.
  -La parte più bella deve ancora arrivare. Si ritrovano tutta sta roba nuova, hardware innovativo; che uno ora è abituato ma per l'epoca erano cose da marziani, mica no, e stan li per un mucchio di tempo a dire “'mazza come siamo moderni, mazza come siamo adatti”. Però non quagliano. Restano sempre in quel punto, per un mucchio di tempo. Che quasi si erano pentiti di tutti 'sti sforzi.
  -E alla fine? Si pentono, vero?
  -Macché, vincono al lotto. Quelli che c'erano prima, dei loro parenti alla lontana, se ne vanno.
  -Come se ne vanno?
  -Si, se ne vanno. In poco tempo se ne sono andati via tutti. Forse non gli piaceva più il clima che nel frattempo era cambiato parecchio.
  -E dove sono andati, di grazia?
  -Nessuno lo sa. Si sa solo che ad un certo punto nessuno li ha più visti.
  -E quelli con i peli e le piume?
  -Figurati, non gli pareva mica vero. Si sono messi sotto a lavorare di ingegno e in quattro e quattr'otto hanno messo su ali mica da ridere.
  -Quelli con le piume; e quelli con i peli?
  -Pellicce multistrato! Te l'ho detto, hardware innovativo. Ci hanno trovato un sacco di soluzioni originali. Anche quelli con la pelliccia hanno mescolato un po' le carte e sono riusciti a farsi delle ali. Non belle come quelle piumate ma funzionali.
  -Quindi si può fare?
  -Loro ci sono riusciti.
  -Grandioso. Beh che aspettiamo? Mettiamoci sotto anche noi. Io lavoro alla fase embrionale, tu alla topologia e mettiamo un paio di ragazzi a lavorare al sistema nervoso. Ci vorra un po' ma se l'hanno fatto loro...o no?
  -Ehmm...no.
  -Come no? Non metterti a fare il disfattista un altra volta ora!
  -Non è questione di disfattismo. Il fatto è che non abbiamo mai sviluppato una fase embrionale, men che meno abbiamo un sistema nervoso e per quanto riguarda la topologia siamo messi maluccio anche li. Che ti vuoi riposizionare se siamo fatti di una cellula soltanto!
  -Ma insomma, brutto disfattista che non sei altro, da questo pantano come ne usciamo stavolta?
  -Come al solito temo.
  -Come al solito?
  -Eh si.
  -Spengo tutto?
  -Spegni tutto.
  -Ci incistiamo?
  -Ci incistiamo
  -Aspettiamo che la pozza si prosciughi?
  -Non possiamo fare altro
  -E che il vento ci porti lontano?
  -Non ti illudere...sarà un altra pozza
  -E' comunque un po' come volare, no?


Buon varietà religioso. Cautela in tavola e fate i bravi.



20 aprile 2011

Viaggiare leggeri

Domenica mi sono alzato presto; ho aperto Google Reader e sul blog di Marco Cattaneo ho letto che Enrico Bellone era morto. Non lo conoscevo di persona e non ho letto i suoi libri ma i sui editoriali su Le Scienze, quelli si. Bellissimi, intensi, appassionati e sinceri. Traspariva la cultura e la logica del buon senso. Era impossibile non rimanere affascinati da una scrittura cosi efficace nei contenuti e leggera nello stile. Se la società italiana avesse delle tasche in cui guardare probabilmente ora se le ritroverebbe più povere. Peccato perché pare proprio che ora, come non mai, si dovrebbe girare con un armamentario culturale pesante. Viaggiamo troppo leggeri. Ce ne accorgiamo solo quando vengono a mancare persone cosi. Anche se non le conoscevamo di persona. Anche se leggevamo solamente i suoi editoriali.

Pikaia CodiceEdizioni

14 aprile 2011

Dams


C'è un altro gruppo FaceBook che se vi piacciono i pesci e i fiumi dove vivono non può non interessarvi. Questo qui. Ve lo segnalo perché vogliono costruire due dighe su due hotspot: una sul Mekong in Asia e una sullo Xingu in Brasile. I ragazzi di quel sito lì seguono le vicende e vi tengono informati sui fatti.


(stavolta siete brutte persone se avete pensato al dipartimento artistico universitario)

07 aprile 2011

Convergenze evolutive



Ctenolucius hujeta Valenciennes, 1850


Luciocephalus pulcher Gray, 1830


Boulengerella cuvieri Spix e Agassiz, 1829


Belonesox belizanus Kner, 1860


Esox niger Lesueur, 1818
Illustration © TPWD


Sphyraena barracuda Edwards, 1771



Crenicichla strigata Gunther, 1862
Crenicichla ornata Regan, 1905
Ill. J.Green 1905



Cyatopharynx furcifer Boulenger 1898 (è quello in alto ma non c'entra una mazza)
Bathybates ferox Boulenger, 1898 
Ill. J.Green 1905



Meglio delle Crenicichla ci stanno i Bathybates e i Rhamphochromis. 
Cavoli se sono d'accordo. Fabio propone Enrico dispone.


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