24 gennaio 2008

Un collo di bottiglia per il fondatore (una banale speculazione)

Ci sono alcuni concetti in biologia che hanno il sapore di eleganti passaggi teorici che inevitabilmente arrancano nei confini di una scienza storica.
A mio modo di vedere tra i più famosi ci sono l' "effetto del fondatore" e il "collo di bottiglia". Drammi stocastici quantitativi molto poco darwiniani (all'apparenza)
Non importa la frequenza degli alleli o la grandezza relativa di una popolazione e nemmeno quante popolazioni fenotipicamente discrete ci siano. Con un pò di fortuna esce il numero giusto alla lotteria e anche l'allele "nerd" si gioca la sua carta (che magari in un altro spaziotempo ecologico risulta pure quella vincente, ma anche no ovviamente, e quindi il tutto ridiventa darwiniano e i conti tornano).

Introduzione articolata per un pensierino semplice semplice.
Se invece dell'isola lontana raggiunta dall'impavido coleottero trasmigatore, o del dramma ecologico biecomietitore, ci fosse la mano del sapiente allevatore dell'est europa o del sudest asiatico?

Non parlo di selezioni, incroci e manipolazioni genetiche (che hanno cmq un risvolto adattativo ben preciso ma che poco, o nulla, hanno a che fare con quello che vado a descrivere).
Parlo, invece, delle popolazioni, fenotipicamente distinte, che esistono in natura.

Il tutto mi è venuto in mente guardando le foto di Enrico che ritraggono i pesci che ha portato dall'Uruguay. Prendo, come esempio, questo Corydoras paleatus:


Chi ha confidenza con questi pesci nel mondo hobbistico sa che questo fenotipo è molto raro. Cosi come la pinna dorsale estremamente allungata di alcuni individui selvatici o di alcune popolazioni maggiormanete latero-compresse.

In realtà ho preso spunto da un caso limite che poco si fa notare. Molto più eclatanti sono i casi nei ciclidi dove c'è una diversità intraspecifica maggiore in natura (il discorso è valido anche per altri taxa come i pecilidi, i killi e alcuni anabantoidei; ma in questi casi è molto più facile sfociare in vere e proprio selezioni artificiali).

Eppure della dozzina abbondante di popolazioni fenotipicamente discrete (lo so suona male ma meglio non mi veniva) di Apistogramma agassizi solo una è disponibile con regolarità sul mercato (va ovviamente peggio a specie come A. cacatuoides dove si sono perse del tutto e sono disponibili solo selezioni artificiali).
Della specie Torichthys meeki è stata "commercializzata" solo una popolazione mentre le altre non sono mai state nemmeno sfiorate dall'allevamento intensivo.
Nei ciclidi dell'africa occidentale vige la prassi di una specie in commercio un fenotipo.
L'elenco potrebbe continuare all' infinito.

Labidochromis caeruleus Fryer, 1956
wiki commons
L'esempio più eclatante però viene dai grandi laghi africani e riguarda il famoso Labidochromis caeruleus


A fronte di una distribuzione limitata in natura, questo fenotipo è oramai dominante nel mercato hobbistico.
Questa specie centra in pieno il topic di questo post perché pare che i milioni di esemplari in giro per il mondo provengano tutti dallo stesso gruppo di pesci pescati circa 25 anni fa da Brichard nel lago.

Più effetto del fondatore di questo!

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