24 settembre 2025

Ci siamo sempre sbagliati (?)

 


L'anno scorso è stato pubblicato un articolo piccolo ma ben fatto che ha risolto un mistero che nessuno sapeva esistere. Tutta la letteratura infatti dava per scontato che in Sphaerichthys osphromenoides fosse la femmina ad incubare le uova fecondate. 

C'erano alcuni dubbi in quanto la forma della parte distale della pinna anale è abbastanza diagnostica nella determinazione empirica del sesso degli Anabantoidei. Ma erano solo dubbi di una piccolissima parte di appassionati che aveva deciso di dedicare tempo ed energie ad una specie comunque non facile in nessuno dei sui aspetti (dal reperimento di esemplari in salute alla chimica dell'acqua ad esempio).

Ora questi dubbi, che in pochissimi sapevano di avere, sono stati sciolti con analisi istologiche e video accurati. A incubare le uova è il maschio.

L'incubazione orale, in qualsiasi forma, ha implicazioni profonde nella biologia di una specie. Il fatto che sia il maschio e non la femmina denota un particolare adattamento o una contingenza?

Un ottima domanda a cui però non so rispondere.


https://link.springer.com/article/10.1007/s10641-024-01530-5

26 agosto 2021

Medaka



         Oryzias latipes

              (Temminck & Schlegel, 1846)

12 settembre 2015

Yawning



Arapaima gigas (Schinz, 1822)
Acquario di Berlino
2015

28 maggio 2014

Pesci accetta che non lo erano




Su di una galleria di Repubblica, dedicata alla foto più strane della rete, compare la foto qui sopra che ritrae due pesci abissali. Il nome volgare anglofono è Hatchetfish, pesce accetta. I nomi volgari non sono come quelli scientifici, ridondano parecchio e creano confusione. Perché i pesci accetta sono anche questi (che sono piccoli, d'acqua dolce, sudamericani e anche bellini)

Edit: le foto non sono più disponibili, qui facevo riferimento a delle Carnegiella strigata

E nella didascalia della foto di Repubblica la foto in alto ha il nome della specie in basso. Sono entrambi pesci accetta. E' un errore banale e innocente ma magari qualcuno con molto più tempo di me avrà la voglia di indignarsi (voglia che spesso trovo del tutto ingiustificata ma sempre molto simpatica).


Questo post quindi andrà avanti analizzando la semiotica del pesce accetta, il ruolo della tassonomia zoologica nelle iniziative editoriali digitali e l'esigenza di scrivere un post sul nulla pur di dare un segnale anti entropico.

Oppure potrei cercare di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.
Quale verità?
Che il pesce accetta non esiste.



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