"Humans are not the pinnacle of evolutionary progress but only an aberrant side branch of fish evolution" Peter B. Moyle
18 settembre 2008
13 settembre 2008
AIC Faenza 2008
08 settembre 2008
Wrong way
Avevo un problema di parassiti branchiali. La cosa si era diffusa in tutte le vasche e la situazione si era fatta preoccupante Decido di dare una bella ripulita con un potente antiparassitario.
Di solito uso un bilancino per preparare la soluzione madre. Questa volta, non avendo il bilancino sotto mano, ho fatto ad occhio. MAI FARE AD OCCHIO CON I PRINCIPI ATTIVI, MAI!!!.
Di solito uso un bilancino per preparare la soluzione madre. Questa volta, non avendo il bilancino sotto mano, ho fatto ad occhio. MAI FARE AD OCCHIO CON I PRINCIPI ATTIVI, MAI!!!.
Parassiti sterminati, qualche pesce ha accusato un pò ma niente che un buon cambio d'acqua non potesse risolvere in un paio d'ore.
Tutti tranne uno.
La femmina di Lamprologus kungweensis è andata. Mi rode parecchio stavolta. Per due motivi.
In primo luogo per la modalità del decesso. Capita di perdere degli esemplari ma perderne uno cosi è proprio da idioti. Non sono un fan della solzione farmacologica, anzi. Uso medicinali solo se veramente costretto e vista la poca manegevolezza dei prodotti sto attentissimo ai dosaggi. Lo dico come aggravante non certo come scusante.
Secondo: l'esperienza con gli scavatunnel non è propriamente andata come speravo all'inizio. Ci speravo parecchio e lo confesso; mi interessava moltissimo mettere i pesci in condizioni favorevoli e mi ero studiato la realtà del "mud-dwelling" al meglio delle mie possibilità. Avevo allestito secondo stretti dettami ecologici. Sabbia, tunnel, acqua pulita, cibo adatto e nessuno stress esterno. Eppure alla casella covate andate a buon fine 0 spaccato.
Forse deponevano all'interno dei tubi senza far mai uscire i piccoli o forse i tubi non andavano bene (in verità a turno li hanno provati tutti, scavando e dissotterrando come ossessi), preso da disperazione ho provato anche con dei gusci di lumaca.
Troppi forse; ho sbagliato qualcosa senza avere la minima idea di cosa sia andato storto. Ora il problema è se continuare con loro prendendo un altra femmina o lasciare stare e dedicare la vasca a qualcosa d'altro.
Potrei cambiare il materiale dei tubi sostituendolo con del pvc rigido, questo si. Altro al momento non mi viene in mente.
Ogni idea è ben accetta.
Percomorfo amareggiato.
Errata corrige: a passare a miglior vita è stato il maschio come si vede molto bene dalla foto.
Mi sto rincoglionendo in via del tutto definitiva. La traduzione in inglese ha la forumla corretta.
Tutti tranne uno.
La femmina di Lamprologus kungweensis è andata. Mi rode parecchio stavolta. Per due motivi.
In primo luogo per la modalità del decesso. Capita di perdere degli esemplari ma perderne uno cosi è proprio da idioti. Non sono un fan della solzione farmacologica, anzi. Uso medicinali solo se veramente costretto e vista la poca manegevolezza dei prodotti sto attentissimo ai dosaggi. Lo dico come aggravante non certo come scusante.
Secondo: l'esperienza con gli scavatunnel non è propriamente andata come speravo all'inizio. Ci speravo parecchio e lo confesso; mi interessava moltissimo mettere i pesci in condizioni favorevoli e mi ero studiato la realtà del "mud-dwelling" al meglio delle mie possibilità. Avevo allestito secondo stretti dettami ecologici. Sabbia, tunnel, acqua pulita, cibo adatto e nessuno stress esterno. Eppure alla casella covate andate a buon fine 0 spaccato.
Forse deponevano all'interno dei tubi senza far mai uscire i piccoli o forse i tubi non andavano bene (in verità a turno li hanno provati tutti, scavando e dissotterrando come ossessi), preso da disperazione ho provato anche con dei gusci di lumaca.
Troppi forse; ho sbagliato qualcosa senza avere la minima idea di cosa sia andato storto. Ora il problema è se continuare con loro prendendo un altra femmina o lasciare stare e dedicare la vasca a qualcosa d'altro.
Potrei cambiare il materiale dei tubi sostituendolo con del pvc rigido, questo si. Altro al momento non mi viene in mente.
Ogni idea è ben accetta.
Percomorfo amareggiato.
Errata corrige: a passare a miglior vita è stato il maschio come si vede molto bene dalla foto.
Mi sto rincoglionendo in via del tutto definitiva. La traduzione in inglese ha la forumla corretta.
04 settembre 2008
Io lo segnalo, magari interessa
Gli svizzeri sono forti con il cioccolato, con gli orologi e con la fisica delle particelle. E fin qui.
Ma se associate ittiologia, Svizzera e scienze naturali vi escono fuori due nomi. Il più famoso è sicuramente un certo Louis Agassiz.
Gli storici la mettono giù triste: grande naturalista, creazionista convinto e via dicendo, che ha la sfiga di trovarsi di fronte Darwin.
Muore in america, convinto delle sue teorie, mentre lavorava per l'università di Harvard (prima curiosità: lo stesso ruolo ricoperto da S.J. Gould diversi decenni dopo).
A parte che è meglio morire ad Harvard con una cattedra sotto le chiappe che non nella campagna inglese in preda a crisi ipocondriache.
Ma volete mettere uno che fa un viaggio in Brasile, nell'800, con la completa padronanza delle propria scienza, che sa cosa cercare e come cercarlo...con uno che parte su di un brigantino con un capitano aspirante suicida, per non farsi prete, "che mappo la costa; che i negri non sono poi cosi stupidi; che se trovo degli uccelli su delle isole sperdute non mi appunto manco su quale isola li ho trovati".
Vabbeh dico cosi per dire, non so di cosa sia morto Darwin, magari se l'è goduta parecchio pure lui, però la vita dello svizzero m'è sempre sembrata più figa. E poi a me piacciono più i pesci dei fringuelli quindi sono di parte e faccio il tifo per Louis (seconda curiosità: Apistogramma agassizi è dedicato a lui e Apistogramma elizabethae alla seconda moglie. Se qualcuno è a conoscenza di qualche altro intreccio me lo faccia sapere).
In realtà però volevo parlare di Maurice Kottelat non di Agassiz. L' altro nome che usciva fuori dall'associazione iniziale " ittiologia/svizzera". Mi sono fatto prendere dalla mano, chiudo in fretta, giuro.
Per chi non lo conoscesse Kottelat è uno dei più grandi ittiologi tassonomi contemporanei. Un tassonomo con attributi che fumano a pressione.
Perché Kottelat? Perché i vertebrati più piccoli al mondo sono dei pesci e dell'ultimo la descrizione è fresca fresca . Tre specie per la precisione e tutte appartenti al genere Paedocypris. Tutte e tre le specie, e ovviamente il genere, sono stati descritti da Kottelat.
Quando dico che sono piccoli non scherzo. Qui stiamo sul centimetro scarso di lunghezza standard (fino al peduncolo caudale, senza la pinna caudale per intenderci)
Qui trovate il pdf con la descrizione dell'ultima specie.
A parte la pappardella meristica che di solito annoia parecchio c'è una sequenza di foto impressionante che riguarda la riproduzione.
Ci sono anche un paio di riflessioni sullo sviluppo particolare delle pinne anali.
Svizzera. Terra del cioccolato, degli orologi, di acceleratori di particelle...e di grandissimi ittiologi.
Ma se associate ittiologia, Svizzera e scienze naturali vi escono fuori due nomi. Il più famoso è sicuramente un certo Louis Agassiz.
Gli storici la mettono giù triste: grande naturalista, creazionista convinto e via dicendo, che ha la sfiga di trovarsi di fronte Darwin.
Muore in america, convinto delle sue teorie, mentre lavorava per l'università di Harvard (prima curiosità: lo stesso ruolo ricoperto da S.J. Gould diversi decenni dopo).
A parte che è meglio morire ad Harvard con una cattedra sotto le chiappe che non nella campagna inglese in preda a crisi ipocondriache.
Ma volete mettere uno che fa un viaggio in Brasile, nell'800, con la completa padronanza delle propria scienza, che sa cosa cercare e come cercarlo...con uno che parte su di un brigantino con un capitano aspirante suicida, per non farsi prete, "che mappo la costa; che i negri non sono poi cosi stupidi; che se trovo degli uccelli su delle isole sperdute non mi appunto manco su quale isola li ho trovati".
Vabbeh dico cosi per dire, non so di cosa sia morto Darwin, magari se l'è goduta parecchio pure lui, però la vita dello svizzero m'è sempre sembrata più figa. E poi a me piacciono più i pesci dei fringuelli quindi sono di parte e faccio il tifo per Louis (seconda curiosità: Apistogramma agassizi è dedicato a lui e Apistogramma elizabethae alla seconda moglie. Se qualcuno è a conoscenza di qualche altro intreccio me lo faccia sapere).
In realtà però volevo parlare di Maurice Kottelat non di Agassiz. L' altro nome che usciva fuori dall'associazione iniziale " ittiologia/svizzera". Mi sono fatto prendere dalla mano, chiudo in fretta, giuro.
Per chi non lo conoscesse Kottelat è uno dei più grandi ittiologi tassonomi contemporanei. Un tassonomo con attributi che fumano a pressione.
Perché Kottelat? Perché i vertebrati più piccoli al mondo sono dei pesci e dell'ultimo la descrizione è fresca fresca . Tre specie per la precisione e tutte appartenti al genere Paedocypris. Tutte e tre le specie, e ovviamente il genere, sono stati descritti da Kottelat.
Quando dico che sono piccoli non scherzo. Qui stiamo sul centimetro scarso di lunghezza standard (fino al peduncolo caudale, senza la pinna caudale per intenderci)
copyright unknow |
Qui trovate il pdf con la descrizione dell'ultima specie.
A parte la pappardella meristica che di solito annoia parecchio c'è una sequenza di foto impressionante che riguarda la riproduzione.
Ci sono anche un paio di riflessioni sullo sviluppo particolare delle pinne anali.
Svizzera. Terra del cioccolato, degli orologi, di acceleratori di particelle...e di grandissimi ittiologi.
02 settembre 2008
I conti non tornano
Notizia di ieri: hanno arrestato Heiko Bleher e la moglie. Al momento sono detenuti nel carcere di Manaus.
Giornale brasiliano 1
Giornale brasiliano 2
Giornale brasiliano 3
Premessa n° 1: il Brasile, attraverso l'ente preposto alla conservazione ambientale IBAMA, qualche anno fa ha dato un bel giro di vite. Si esporta di meno, pescano solo quelli con licenza regolare e per quanto riguarda la ricerca scientifica ogni ricerca sul campo condotta da università straniere deve essere accompagnata da un ricercatore residente.
Premessa n° 2: Heiko Bleher è un grande dell'ittiologia. Al di la delle simpatie/antipatie che un personaggio cosi ridondante può attirarsi nessuno può negare il contributo di quest' uomo alla causa scientifica e ambientale. Ha scoperto centinaia di specie in tutto il mondo, si batte da anni per un vera politica di conservazione degli ecosistemi e delle poplazioni indigene e, cosa fondamentale, ha fatto molto di più lui per il Brasile che non le istituzioni ambientali preposte allo scopo e che si sono alternate in Brasile in questi ultimi decenni.
Senza entrare nel merito delle vicenda appare evidente che i conti comunque non tornano. Magari è stato beccato con quelche pesce sotto formalina durante un banale campionamento sul campo. Magari non aveva il famoso ricercatore residente ad accompagnarlo. Magari qualche gonzo che portava a spasso per i safari fotografici che organizza non ha resistito e si è messo in tasca una manciata di apistogramma.
Magari qualsiasi cosa possibile e inimmaginabile...ma i conti comunque non tornano.
Troppi ettari di foresta primaria scompaiono ogni ora, troppe dighe su corsi d'acqua ad elevato endemismo continuano ed essere costruite e troppe popolazioni indigene continuano la loro lotta impari per la sopravvivenza perché tutto questo possa avere senso.
Regolamentare la pesca dei pesci ornamentali è un ottima cosa (e le disposizioni dell'ibama sono in gran parte condivisibili in linea teorica anche se assurde come applicazione sul campo), il problema è che tra qualche anno non avranno più nulla da regolamentare. Sperando che qualcuno se ne accorga per tempo, ma su questo oramai dubitano tutti, vorrei vedere uno come Bleher nella foresta a campionare e raccogliere pesci da mettere sotto formalina piuttosto che in carcere a dimostrare la follia di alcuni provvedimenti.
Qui trovate la petizione " Free Heiko" .
P.S.
La foto all'inizio del post viene da QUI. Dateci un occhiata.
Giornale brasiliano 1
Giornale brasiliano 2
Giornale brasiliano 3
Premessa n° 1: il Brasile, attraverso l'ente preposto alla conservazione ambientale IBAMA, qualche anno fa ha dato un bel giro di vite. Si esporta di meno, pescano solo quelli con licenza regolare e per quanto riguarda la ricerca scientifica ogni ricerca sul campo condotta da università straniere deve essere accompagnata da un ricercatore residente.
Premessa n° 2: Heiko Bleher è un grande dell'ittiologia. Al di la delle simpatie/antipatie che un personaggio cosi ridondante può attirarsi nessuno può negare il contributo di quest' uomo alla causa scientifica e ambientale. Ha scoperto centinaia di specie in tutto il mondo, si batte da anni per un vera politica di conservazione degli ecosistemi e delle poplazioni indigene e, cosa fondamentale, ha fatto molto di più lui per il Brasile che non le istituzioni ambientali preposte allo scopo e che si sono alternate in Brasile in questi ultimi decenni.
Senza entrare nel merito delle vicenda appare evidente che i conti comunque non tornano. Magari è stato beccato con quelche pesce sotto formalina durante un banale campionamento sul campo. Magari non aveva il famoso ricercatore residente ad accompagnarlo. Magari qualche gonzo che portava a spasso per i safari fotografici che organizza non ha resistito e si è messo in tasca una manciata di apistogramma.
Magari qualsiasi cosa possibile e inimmaginabile...ma i conti comunque non tornano.
Troppi ettari di foresta primaria scompaiono ogni ora, troppe dighe su corsi d'acqua ad elevato endemismo continuano ed essere costruite e troppe popolazioni indigene continuano la loro lotta impari per la sopravvivenza perché tutto questo possa avere senso.
Regolamentare la pesca dei pesci ornamentali è un ottima cosa (e le disposizioni dell'ibama sono in gran parte condivisibili in linea teorica anche se assurde come applicazione sul campo), il problema è che tra qualche anno non avranno più nulla da regolamentare. Sperando che qualcuno se ne accorga per tempo, ma su questo oramai dubitano tutti, vorrei vedere uno come Bleher nella foresta a campionare e raccogliere pesci da mettere sotto formalina piuttosto che in carcere a dimostrare la follia di alcuni provvedimenti.
Qui trovate la petizione " Free Heiko" .
P.S.
La foto all'inizio del post viene da QUI. Dateci un occhiata.
01 settembre 2008
Coppia di noni
Purtroppo le femmine sono ancora piccoline. Da adulte sono quasi il doppio dei maschi. Appena riprendo la completa funzionalità della mano sinistra (ho avuto un piccolo incidente al pollice), gli preparo cmq il mop. Anche se credo che le riproduzioni siano rimandate all'anno prossimo tentar non nuoce.
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