Probabilmente le avete già viste in rete qualche tempo fa e, a meno che non siate negli Stati Uniti per qualche motivo, la notizia è di scarsa utilità (ma la mostra gira gli USA fino al 2015). Le foto sono però troppo belle per farle passare inosservate. Metto quindi quella che mi piace di più, con un fatterello anatomico che mi ha sempre affascinato, e vi rimando ai link istituzionali di questa mostra itinerante organizzata dal museo Smithsonian.
Cliccando la foto in basso invece si accede al photostream Flickr ufficiale.
Gasteropelecus maculatus. Credit Sandra J. Raredon, Division of Fishes, NMNH |
G. maculatus è forse il più caratteristico tra i pesci "accetta" e la foto rende bene lo sviluppo anatomico che caratteriza questi piccoli caraciformi della famiglia Gasteropelecidae (dal greco gaster, stomaco e pelekis, ascia). La loro forma peculiare è data dall'aumento delle dimensioni delle ossa coracoidi del cinto pettorale sulle quali vanno ad inserirsi i muscoli delle pettorali. Questa struttura, ossa più muscoli, può arrivare al 25% del peso dell'esemplare e serve a produrre la spinta necessaria a sfuggire i predatori; battendo con le ampie pinne pettorali sulla superficie dell'acqua infatti, un esemplare è in grado di compiere un balzo che può arrivare ad essere lungo anche 30 volte la lunghezza del suo corpo. E' un pò come se un atleta di salto in lungo, alto un metro e ottanta, saltasse 54 metri!